Si apra l’asta! Rabbia! Amore! Gioia! Tristezza! Chi offre di più?
Non so voi, ma io ho sempre fatto più fatica a portare in scena certi sentimenti piuttosto che altri. Ad esempio: la gioia e la tristezza sono due sentimenti che mi è sempre stato semplice richiamare alla mia memoria emotiva e riprodurli su un palcoscenico. Al contrario, la rabbia è sempre stato un sentimento ostico per me, perchè nel mio quotidiano non sono abituata ad arrabbiarmi come si deve, quindi diciamo che non so bene come si faccia. Ma in generale altri sentimenti e stati emotivi mi mettono più in difficoltà di altri e non sempre mi è chiaro il perchè…
Parlando però con chi fa questo mestiere, mi sono resa conto che la cosa è davvero molto soggettiva. Cioè, è ovvio che in tutto ciò influisce l’educazione, l’ambiente sociale in cui ognuno cresce, i rapporti familiari, le esperienze che abbiamo avuto in passato, ecc… Ma ognuno ha davvero un suo modo di sentire e di reagire davanti ad emozioni lontane dal proprio carattere: c’è chi si blocca magari davanti a certi sentimenti e chi invece ne approfitta!
Capita spesso e volentieri, che persone che non si arrabbiano facilmente nella vita reale, riescano poi sul palcoscenico a tirar fuori una fortissima e credibilissima rabbia.
Capita ai professionisti, come anche agli allievi dei nostri corsi di teatro, dove spesso ci divertiamo a giocare con le emozioni più disparate!
Insomma, non è detto affatto che se per indole non diamo sfogo a certe emozioni nel nostro quotidiano, quelle emozioni siano le più complesse per noi da portare in scena.
Perchè, comunque sia, tutti proviamo almeno un pizzico di qualsivoglia sensazione emotiva nella vita e ad alcuni basta quel pizzico per riuscire a far divampare un fuoco e prendere la palla al balzo per sfogare in modo sicuro, controllato, divertente e funzionale quel sentimento per loro lontano o tabù.
E per voi invece qual è in assoluto il sentimento più difficile da portare in scena? Vi è mai capitato di sorprendervi nel divertirvi a giocare con un sentimento che non pensavate essere “adatto alla vostra indole” e che è molto distante dal vostro quotidiano?