Bologna è una città che da sempre è stata vissuta e abitata da artisti e scrittori, ma anche da uomini di teatro. Infatti, il teatro italiano vanta diversi autori “made in Bolo” di altissimo livello, ma che non tutti i bolognesi, purtroppo, conoscono. Quindi, ecco un excursus culturale sugli autori di teatro bolognesi: alcuni di questi ti sorprenderanno!
1- Stefano Benni
2 -Vittorio Franceschi
Anche lui Bolognese, Franceschi è un attore, un regista e un drammaturgo. Negli anni ’60 è uno dei fondatori dell’Associazione Nuova Scena, insieme a Dario Fo, Franca Rame e quella che sarebbe diventata poi la sua compagna di vita, Alessandra Galante Garrone. Nel corso i questo periodo scrive alcuni tra i suoi più importanti testi: Sogno di sinistra, La dimensione del nero, La ballata dello spettro. In seguito, da free-lance, ottiene diversi riconoscimenti per il suo lavoro: il premio Ubu, il premio Riccione, e in special modo il Nettuno d’oro conferitogli dal Comune per “aver valorizzato ulteriormente (…) l’immagine culturale della città di Bologna”. Tra le sue opere citiamo Pinocchio minore, L’Amleto non si può fare e Scacco Pazzo, del quale poi verrà anche creato un film diretto da Alessandro Haber.
Insieme alla moglie, fonda l’Accademia di Teatro e Nouveau Cirque Alessandra Galante Garrone a Bologna: scuola che tutt’ora si occupa di educare giovani attori professionisti. Dalla morte della fondatrice, Franceschi ha ereditato, insieme a Claudia Busi, ex allieva di Alessandra, la direzione artistica dell’Accademia, che cogestisce ancora oggi.
3 – Pier Vittorio Tondelli
Sebbene non fosse nato a Bologna, ma a Correggio (Reggio Emilia), Pier Vittorio Tondelli ha vissuto e si è lasciato vivere dalla città di Bologna fin dagli anni dell’Università. Tondelli, infatti, frequenta il DAMS di Bologna, all’epoca facoltà neo-nata, dove insegnavano però intellettuali del calibro di Umberto Eco, Claudio Meldolesi e Gianni Celati. Pier Vittorio Tondelli è un saggista, un giornalista, e in special modo di arte e teatro. Vive la Bologna del 1968 e del 1972, ed è frequentatore di ambienti teatrali e culturali: Un weekend postmoderno è letteralmente uno spaccato di quello che era l’ambiente artistico di quegli anni, una lucida analisi e un’entusiasta cronaca. Vince il Premio Riccione Ater con la sua unica opera scritta interamente per il teatro: Dinner Party.
Il Premio Riccione conferisce in onore del giovane un premio speciale ancora oggi, tanto viene riconosciuta l’autorialità di Tondelli e il potenziale della sua unica opera teatrale. Anche un teatro a Riccione è stato nominato a Pier Vittorio Tondelli.
Dinner Party tuttavia, non è stata un’opera fortunata dal punto di vista della produzione: è stata rappresentata solo un paio di volte da ERT, e una volta al di fuori dell’Emilia Romagna, in Albania, però con la regia di Nanni Garella, il direttore di Arte e Salute, una compagnia teatrale bolognese che collabora sempre insieme a ERT. Purtroppo, Tondelli non ha mai avuto la possibilità di approfondire il suo talento drammaturgico e regalaci altre opere meritevoli, perché muore giovanissimo (all’età di 36 anni) a causa dell’AIDS.
4- Pier Paolo Pasolini
5- Alfredo Testoni
Alfredo Testoni è stato il più grande commediografo fin du siècle di Bologna, la cui opera ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del teatro e in special modo nel teatro dialettale.
Testoni era molto legato alla sua città e in molte delle sue opere si respira l’aria di Bologna, facendo direttamente riferimento ai suoi siti specifici e i suoi personaggi tipici. La Bologna di Testoni è infatti ricca di personaggi pittoreschi e di atmosfere popolari, che trasmettono la vitalità e l’energia della città.
Nel suo teatro, Testoni ha saputo raccontare le vicende umane in modo realistico e, al tempo stesso, comico, elevando l’uso del dialetto a uno strumento per dare voce all’intera città di Bologna.
La sua profonda conoscenza della realtà bolognese ha permesso a Testoni di creare personaggi autentici e credibili, che hanno saputo conquistare immediatamente il pubblico a lui contemporaneo. La sua commedia più famosa, infatti, è Il cardinale Lambertini, che narra la vicenda dell’eponimo arcivescovo di Bologna, interpretato in occasione del debutto dal grande attore Ermete Zacconi.
Il Teatro Ragazzi della città è infatti nominato ad Alfredo Testoni.
E tu, li conoscevi tutti? Se l’articolo ti è piaciuto, visita il blog di DiverTeatro per altre curiosità sulla città di Bologna!