Hai presente quei momenti in cui stai recitando, cercando di immedesimarti in un personaggio ma non riesci a concentrarti per colpa della sensazione di avere due tronchi al posto delle braccia?
Oppure, peggio, le tue mani bloccate e irrigidite ti fanno sentire come un robot impalato o un manichino storto?
In realtà è una cosa che capita molto spesso anche nella vita di tutti i giorni, quando parliamo di fronte a qualsiasi pubblico (una platea, una sala, una classe).
In queste situazioni le mani cominciano ad essere d’intralcio, come delle cose attaccate alle nostre braccia irrigidite che ti gridano: “nascondici!”.
Che fare allora con queste birichine?
Dove mettere queste dannate mani mentre recitiamo?
Calmati!
Il problema è proprio che ci stai pensando. E che la fai più grande di quanto sia in realtà.
O meglio… Facciamo un passo indietro.
TENSIONI E RIGIDITÀ
Ammetto che il problema sia principalmente un altro, ovvero che in certi momenti (specialmente sul palcoscenico) siamo invasi da mille tensioni che si manifestano in giro per il nostro corpo, irrigidendolo: tra le principali vittime di questa rigidità, ci sono le mani.
Alla tensione si può sfuggire solamente in un modo, ovvero rilassandosi.
Eeeeeh, facile così……
Ovvio che non lo sia, ma volenti o nolenti la prima cosa da fare è abituarsi a rilassarsi quando avvertiamo queste tensioni.
E quindi sì, è una questione di abitudine e di allenamento, non c’è una formula magica!
Quando provate le vostre scene, il vostro monologo o il vostro discorso, FATECI CASO.
Concentratevi a sentire il vostro corpo e nel momento in cui andate in tensione, rilassatevi.
Scrollate le braccia se necessario e riprendete.
Visto che a volte è difficile accorgersene in prima persona, vi consiglio di farvi aiutare da un’altra persona, un amico o dal maestro del vostro corso di teatro.
LA GESTUALITÀ
Una volta rilassate braccia e mani, ecco che viene fuori la fatidica domanda: dove metterle?
Se non c’è un motivo particolare, da nessuna parte.
Le mani dovrebbero stare rilassate lungo i fianchi e muoversi con naturalezza, come nella vita di ogni giorno.
Ovviamente la gestualità va studiata e – a seconda del personaggio che interpretiamo – modificata, ma senza mai essere troppo artefatta.
Un gesto può sottolineare un sentimento, un’azione, una battuta, ma non deve mai rendere tutto surreale.
E soprattutto questo non vuol dire che ogni sentimento, ogni azione e ogni battuta vadano marcate da un movimento delle mani.
Hai mai sentito il detto inglese “Less is more”? Meno fai meglio è.
TIRANDO LE SOMME
Il consiglio che ti posso dare è quello di osservare un personaggio simile a quello che devi interpretare, se non proprio quel personaggio, nel caso esista o sia esistito.
Prendine spunto, studialo nella sua quotidianità (occhio a non farti prendere per uno stalker!) e guarda come si muove, come utilizza le mani mentre parla con gli altri, mentre pensa, mentre fa le azioni più semplici.
Se non hai un esempio da seguire, sii creativo:
dopo aver definito il carattere del tuo personaggio (spesso il copione ci dà molte indicazioni a riguardo, e lo vedremo sicuramente prima o poi in un articolo dedicato) osserva più persone e mischia i vari modi di muoversi, creandone uno tuo autentico.
Vedrai quanto l’ambiente intorno a te sia pieno di esempi da cui prendere spunto.
E ora… rilassati e divertiti 🙂
Al prossimo articolo!