Eduardo De Filippo: una guida per principianti

Eduardo De Filippo: una guida per principianti

“Uffa, ma come fai a non conoscere Eduardo De Filippo!”. Se anche tu ti sei sentito dire almeno una volta questa frase da qualcuno: non temere! Sei ancora in tempo per rimediare, e la buona notizia è che sei nel posto giusto! Benvenuto a “Eduardo De Filippo: una guida per principianti!”, dove ti verrà spiegato in breve tutto quello che devi sapere su uno dei più grandi autori teatrali italiani del Novecento!

Chi era Eduardo De Filippo?

Eduardo De Filippo è stato un famoso drammaturgo, attore e regista italiano. De Filippo è uno dei più grandi autori della commedia italiana del XX secolo. Ha scritto oltre 40 commedie e lavorato in teatro, cinema e televisione. Tutte le sue opere sono ambientate nella città e nei quartieri di Napoli, in italiano e in dialetto napoletano. Eduardo De Filippo è uno dei principali nomi del pantheon degli autori teatrali più apprezzati al mondo.

Breve biografia

  • Gli inizi

Nato il 24 maggio 1900 a Napoli, era un figlio d’arte “illegittimo” nato dall’unione dell’attore Eduardo Scarpetta e la sarta teatrale Luisa De Filippo. Infatti, Eduardo prenderà il cognome della madre e non del padre. Insieme ai fratelli, Titina e Peppino, Eduardo inizia a recitare nella compagnia del padre diretta, dalla morte di Scarpetta, dal suo primogenito legittimo, Vincenzo Scarpetta.  Nonostante la Compagnia proponesse principalmente un repertorio sulle opere di Scarpetta, in quel periodo, Vincenzo si accorse presto delle doti di scrittura del fratellastro Eduardo. Gli consentì quindi di mettere in scena la prima opera scritta da lui: Farmacia di turno.

  • Il successo

Nel 1927 i tre De Filippo decideranno di divorziare dalla Compagnia Scarpetta per mettersi “in proprio”. Solo dopo diversi esperimenti riusciranno, a tutti gli effetti, a fondare una compagnia autonoma. La “Compagnia di Teatro Umoristico i De Filippo” debutta nel 1931 con Natale in Casa Cupiello, forse l’opera più famosa di Eduardo, al teatro Kursaal. Nel 1932 Eduardo esordisce al cinema con il film Tre uomini in frak. Da lì “I De Filippo” vennero scritturati per la stagione del Teatro Sannazzario (al tempo, il teatro più importante di Napoli), dando la possibilità di sviluppare e mostrare al pubblico un repertorio di opere scritte dalla penna dei De Filippo, ma soprattutto da Eduardo.

  • Il San Ferdinando

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1948, Eduardo acquistò il Teatro San Ferdinando che era stato distrutto dai bombardamenti e lo ricostruì: oggi è gestito dal Teatro Stabile di Napoli. Nello stesso periodo, Eduardo litiga con il fratello, Peppino De Filippo, il quale verrà cacciato dalla compagnia e perseguirà una carriera autonoma (avrete sicuramente sentito parlare del suo sodalizio con Totò). Quello stesso anno, in compenso, nasce anche suo figlio: Luca De Filippo. Nel periodo in cui assume la direzione del San Ferdinando, Eduardo scrive e mette in scena alcune delle opere più famose del suo repertorio. Una di queste, Filumena Marturano, che ispirerà il film di Vittorio De Sica, Matrimonio all’italiana.

  • Il cinema, la televisione

Negli anni ’60 Eduardo vende il San Ferdinando al Piccolo di Milano e, dopo una lunghissima tournée in Unione Sovietica, decide di dedicarsi al cinema come regista, attore e sceneggiatore. Dopo il suo ultimo film Spara forte… più forte, non ti sento! nel 1966, si dedica alla televisione, dove propone le sue ultime commedie teatrali registrate in presa diretta o in versione filmica. Muore nel 1984, dopo aver interpretato il suo ultimo ruolo: il maestro nello sceneggiato Cuore, ispirato al libro di De Amicis.

 

Perché sono importanti le commedie di Eduardo?

  • La lingua: Eduardo De Filippo, sulla scia del lavoro del padre, ha fatto resuscitare il genere della commedia dialettale napoletana. Rispetto a Scarpetta, De Filippo però fece un passo in più: ricodificò la lingua napoletana, fondendola con l’italiano, e rendendola così una parlata universale e comprensibile a tutti. Esiste oggi una “grammatica ufficiale” del dialetto napoletano moderno che si basa sulle opere teatrali scritte da Eduardo.
  • Lo stile di recitazione: Sebbene le commedie di De Filippo siano bellissime anche solo da leggere, non si può valutare il lavoro di Eduardo come autore teatrale senza conoscere il suo lavoro come attore. Eduardo ha studiato il lavoro dei Comici dell’Arte, da cui trae la sua ispirazione e le sue interpretazioni (a volte anche andando contro a quello che scrivevano certi studiosi di storia del teatro).
  • Le tematiche: Eduardo apre la casa delle famiglie napoletane, e i suoi concittadini si sentono finalmente rappresentati in tutta Italia e all’estero da un degno conoscitore della natura umana. Eduardo contribuisce a portare, insieme a Totò, in quegli anni, il Meridione in televisione, mettendo in luce tematiche anche difficili come la malavita (Il Sindaco del Rione Sanità), l’immigrazione dei giovani all’estero (Mia famiglia), la prostituzione (Filumena Marturano), il dramma del lavoro minorile e la disoccupazione (Peppino Girella).
  • L’impegno politico: Così come non si può prescindere il lavoro di scrittore con quello di attore, non possiamo considerare anche l’opera politica di Eduardo quando leggiamo le sue opere. Eduardo lottò per un teatro stabile a Napoli, affinché anche Napoli avesse un teatro pubblico. Infatti, le opere di Eduardo De Filippo parlano a tutti, e hanno volutamente una dimensione universale e pubblica.
  • L’umorismo: Eduardo, sulla scia di Pirandello, si definisce un autore “umoristico”. Non comico, né farsesco. Questo perché è consapevole che lo spirito allegro e apparentemente comico napoletano nasce e scaturisce da una dimensione sociale estremamente tragica, spesso dovuto alla povertà o alla frustrazione familiare.

Le Opere

A seguito, ho selezionato per i lettori di “Eduardo De Filippo: una guida per principianti”, tra le sue +40 commedie teatrali, due titoli con riassunto annesso, per invogliarvi magari a leggerle e guardarle.

  • Natale in Casa Cupiello: L’opera parla di un pranzo di Natale durante il quale si consumerà una tragedia familiare, dovuta all’infedeltà della figlia sposata a un uomo ricco che però non l’ama. La notizia dell’infedeltà della figlia irrompe e sconvolge la vita di Luca Cupiello, anziano, vecchio e ingenuo padre di famiglia che vive in un universo fatto di tradizioni fanciullesche, come la cura del presepe. Questi. infatti, dopo aver realizzato la cosa, si ammalerà gravemente.
  • Filumena Marturano: Una prostituta conduce con l’inganno un ricco cliente, Domenico Soriano, al matrimonio per potersi permettere i soldi necessari per mantenere i tre figli avuti da tre diversi clienti, e cresciuti in segreto fino ad allora. Per disincentivare Soriano all’idea di divorziare, rivelerà che uno di questi (non dirà però chi dei tre) è anche figlio suo.

Curiosità

  • Eduardo e Peppino non si riconciliarono mai ufficialmente dopo il litigio (avvenuto, si dice, perché Eduardo non confermò un ruolo a Lidia Martora, la fidanzata di Peppino). Solo quando Peppino fu in punto di morte, Eduardo fu convinto dal nipote e figlio di Peppino, Luigi De Filippo, ad andare a trovarlo al capezzale. Quando Peppino morì, Eduardo non partecipò al funerale. Disse in un discorso pubblico, al Teatro Duse di Bologna: “Mi manca come amico, come compagno, ma non mi manca come fratello”
  • Pur non avendo mai frequentato l’università, Eduardo ottenne ben due lauree honoris causa e insegnò per 4 anni Drammaturgia all’Università La Sapienza di Roma.
  • Per il suo impegno politico, Eduardo venne dichiarato Senatore a vita
  • Venne proposto per il Premio Nobel per la Letteratura, ma non vinse
  • Eduardo definì Natale in Casa Cupiello un “parto trigemio con una gravidanza di quattro anni”, per indicare il lungo concepimento e la rapida stesura della commedia, avvenuta in pochi giorni.
  • Era grande amico di Totò, che conobbe durante i suoi primi anni di gavetta attoriale
  • Oltre a moltissime commedie, ha scritto diversi saggi sul teatro e scritto diverse raccolte di poesie (alcune di queste, pubblicate post mortem).

 

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