Molière: una guida per principianti!

Molière: una guida per principianti!

Tutti ci sono passati: Alberto Sordi, Gérard Depardieu, Penelope Cruz. Tutti i più grandi attori, sia francesi che non, si sono cimentati almeno una volta nell’interpretazione di una commedia di Molière. Autore geniale del Seicento, Molière è stato il più grande uomo di teatro del suo tempo in un paese come la Francia, che prima di allora aveva eletto la tragedia come genere imprescindibile: l’unico vero teatro degno di essere visto. Ebbene sì, questo mese la nostra “Guida per principianti” sarà su Molière: il “Racine della commedia”.

Qualche nota biografica:

Al contrario di quasi tutti gli uomini di teatro della sua epoca, Molière non era un figlio d’arte. Anzi, Molière non era nemmeno il suo vero nome. Infatti, si chiamava in realtà Jean-Baptiste Poquelin. Suo padre era un tappezziere, e Molière avrebbe dovuto prendere il mestiere del padre. Quindi la passione per il teatro gli venne trasmessa dal nonno che lo portava spesso a vedere degli spettacoli. Si recavano insieme specialmente all’Hotel de Bourgogne e al Pont Neuf, teatri noti perché si trovavano nei quartieri più popolari di Parigi. In questi teatri, al contrario dei teatri del Re che avevano un repertorio principalmente tragico, il repertorio era principalmente comico e musicale, prodotto principalmente dalle compagnie di comici italiani. Oltre alla passione trasmessa dal nonno da piccolo, da grande Molière ebbe modo di stringere amicizia con diversi attori di Orléans e addirittura ebbe una relazione con un’attrice, Madeline Béjart. Con lei e la figlia di lei, che poi Molière sposerà, fonderà poi una compagnia teatrale: l’Illustre Theatre. La compagnia debuttò a Rouen, e l’anno dopo a Parigi.

Inizialmente la compagnia tentò di stabilirsi in una sala teatrale di Parigi, ma i costi per la manutenzione dello spazio erano troppo elevati e Molière iniziò a indebitarsi. L’Illustre Theatre dovette così fondersi a un’altra compagnia che, però, faceva teatro viaggiante. Per forza di cose, questo stile di vita nomade portò Molière a prendere ispirazione dal repertorio della Commedia dell’Arte italiana. Infatti, molti dei colori e gli intrighi nelle opere di Molière hanno molte similitudini e familiarità con le opere di Carlo Goldoni.

Due statue di Molière

Il rapporto con Re Sole

Dopo un lungo vagare, nel 1658 la compagnia di Molière, ora denominata Troupe du Monsieur, tornò a Parigi per esibirsi davanti a niente poco di meno che il Re Sole: Luigi XIV! Andarono in scena con Il dottore amoroso, una commedia di Molière. Questa piacque così tanto al Re, che gli affidò un teatro della corona: il Petit Bourbon.
Soltanto, Molière non era troppo bravo a scrivere le tragedie… ed essendo un teatro reale, quello era il tipo di teatro che ci si aspettava di avere in repertorio!

Dopo aver scritto qualche tragedia brutta (ma brutta davvero), Molière decide di correre il rischio e scrisse una farsa (una via di mezzo tra una tragedia e una commedia) dove andò contro il principio della bienséance: rappresentando volgarità e intrighi che mettevano in luce contraddizioni della vita di tutti i giorni.
Per alcuni giorni, il teatro dovette chiudere a causa della censura. Tuttavia, lo spettacolo riscontrò più successo del solito e Molière continuò a scrivere commedie, oltre che ad interpretarle spesso come primo attore. (Questa è la ragione per cui la maggior parte dei protagonisti di Molière sono degli uomini piuttosto anziani, perché Molière scriveva così per poterli interpetare personalmente).

Dopo il suo primo vero successo con Il cornuto immaginario, la compagnia di Molière venne fatta trasferire alla sala teatrale del Palais-Royal. Qui, Molière mise in scena i suoi più grandi successi: La scuola delle mogli, Tartufo, l’Avaro, Il borghese gentiluomo, Il misantropo, Le intellettuali e Il malato immaginario. Alcune di queste andarono in scena in presenza del Re in persona.

L’opera di Molière entra a far parte a tutti gli effetti nella cultura e nell’identità della cultura francese. Ne è la prova questo francobollo con sopra Celimene, un personaggio de “Il misantropo” di Molière

La morte “mitizzata”

La morte di Molière è stata spesso romanticizzata dai suoi posteri. Infatti, ai romantici piaceva l’idea di questo grande attore che muore sul palcoscenico nei panni del Malato Immaginario, restando nella sua parte, tra gli applausi scroscianti del pubblico. Oppure, che l’attore fosse morto strozzato dalle sue stesse battute. In realtà, come ho approfondito anche nell’articolo  Tragedie realmente accadute a teatro, non accadde esattamente questo. Molière ebbe un collasso sul palcoscenico il 17 febbraio 1673, quando effettivamente stava recitando Il malato immaginario. Era già malato di tubercolosi.
Lo spettacolo venne interrotto e Molière morì qualche ora dopo tra le braccia di una suora che stava cercando di soccorrerlo. Si dice che indossasse un costume giallo: da allora, così come gli attori italiani non indossano il viola, i francesi non indossarono più costumi gialli in scena.

Opere:

Le opere di Molière hanno due principali fonti di ispirazione: le commedie latine di Plauto/Terenzio e altri, e il teatro dei comici dell’arte. Da Plauto e Terenzio, Molière ha tratto ispirazione principalmente gli intrighi e le peripezie. Della Commedia dell’Arte ha ripreso molto il sistema dei ruoli e il tema del protagonismo della borghesia, oltre che lo scontro tra il mondo ideale dei giovani e quello più grottesco dei vecchi. Tra le opere di Molière, le più consigliabili sono sicuramente:

  • L’avaro. Trae ispirazione dall’Aulularia di Plauto, nella quale il protagonista Arpagone interpreta un avaro che vuole dare in sposa alla figlia un uomo vecchio e ricco. La figlia però nutre dei sentimenti per un altro ragazzo, molto giovane ma squattrinato.
  • Il malato immaginario. La storia è molto simile a quella dell’Avaro, ma al posto di un uomo vecchio e ricco, stavolta Argante, un ipocondriaco, vuole dare la figlia in sposa al figlio di un rinomato medico per poter avere cure e assistenza medica.
  • Tartufo. Il personaggio eponimo è un ciarlatano che vive nella casa di un vecchio credulone, facendogli credere di essere un santone quando in realtà vuole soltanto sedurre e portare a letto la sua giovane moglie.

 

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