Cosa? Non starai mica per farmi un mini-corso motivazionale o con un consiglio su come dovrei fare il corso ecc…?
No, niente di tutto questo, tranquillo.
Sto parlando di pura recitazione. Ma anche sul palcoscenico la parola obbiettivo ha la sua grande importanza.
Infatti un personaggio ha sempre degli obbiettivi, più o meno espliciti. E non mi riferisco solamente a quelli generali che ha durante l’opera (sconfiggere i propri demoni, risolvere determinati problemi, ostacolare l’impresa di qualcuno, ecc…). Ma anche a quelli delle singole scene.
Mi spiego meglio. Facciamo un passo indietro.
Prendiamo esempio da una scena della vita quotidiana.
Eh sì, perché il teatro altro non è che la rappresentazione della vita, in qualche modo.
Prendiamo ad esempio quando il marito a casa lava i piatti (perché anche i mariti ogni tanto lavano i piatti!) e mettiamo che in quel momento entra a casa la moglie, di ritorno da un viaggio. E mettiamo che mentre lui lava i piatti e lei disfa la valigia, per un motivo qualunque nasce una discussione.
Non una lite violenta, ma una discussione, uno scambio di opinioni contrastanti.
Cosa fa il marito? Smette di lavare i piatti perché deve discutere?
Ok, qualcuno direbbe “sì, perché gli uomini non possono fare più di una cosa contemporaneamente”, ma usciamo da questi stereotipi per afferrare il concetto.
Se proprio fai fatica inverti i ruoli ;D
Il marito non smetterà certo di lavare i piatti, perché prima che arrivasse la moglie aveva quell’obbiettivo. E non essendo la discussione particolarmente “forte” da fargli cambiare l’obbiettivo (e di conseguenza l’azione), le due azioni continueranno contemporaneamente, fino a quando lui non finirà di lavare i piatti.
A quel punto l’obbiettivo diventerà un altro: probabilmente finire la discussione con la moglie, ma non è scontato.
Detto ciò… cosa c’entra tutto questo con il teatro?!
Niente!
Scherzo 😀
Quando un personaggio è in scena ha sempre un obbiettivo e deve sempre portarlo a termine, qualsiasi cosa dovesse succedere: dall’imprevisto in scena, all’errore dell’attore.
Per questo è molto importante sapere bene cosa stiamo facendo e qual’è l’obbiettivo del nostro personaggio in ogni singola scena.
Al contrario, non avere ben chiaro qual’è l’obbiettivo che il personaggio ha in quella scena potrebbe distrarti in caso di imprevisti e soprattutto il pubblico se ne accorgerebbe più facilmente!
C’è un altro concetto importante da ricordare: se abbiamo un obbiettivo e quindi compiamo delle azioni per raggiungerlo, non è detto (come dimostrato nell’esempio di marito e moglie) che non si possano aggiungere altre azioni da compiere insieme a quella principale.
L’ho dimostrato con la storiella di marito e moglie, ma gli esempi potrebbero essere infiniti.
Ebbene, compiere due azioni contemporaneamente è un modo per rendere la recitazione meno banale e più realistica. Infatti difficilmente nella vita succede il contrario.
Questo vale tanto per le scene a due o più persone, quanto per i monologhi.
Ricordate: il teatro è vita! Fate vivere i vostri personaggi!
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