Nel corso del tempo, anche nel teatro sono nate svariate superstizioni che ancora oggi influenzano numerosi artisti e ne fanno sorridere altrettanti.
Alcune di queste sono diventate immancabili rituali a cui è difficile rinunciare, perfino per i meno scaramantici!
Lo stesso Eduardo De Filippo diceva:
“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”
Ma quali sono queste superstizioni? E da dove vengono?
I MODI DI DIRE
Hai mai provato a dire “Buona fortuna!” o “Buono spettacolo!” ad un attore?
Spero per te di no. Ad ogni modo ricorderesti la sua faccia, perché è una delle cose peggiori da dire…
Meglio optare per il classico “In bocca al lupo” o per il più originale “In culo alla balena”.
O se sei all’estero, “Break a leg!” per gli inglesi (“Rompiti una gamba!”) e “Hals und Beinbruch!” per i tedeschi (“Rompiti una gamba e il collo!”).
Sempre un po’ più duri questi tedeschi… 😀
Ma se volete proprio augurargli il meglio, c’è un altra formula, la più usata in assoluto nel nostro paese e in tutte le altre nazioni neolatine…
Già… Infatti augurare ad un artista “Tanta merda” o semplicemente “Merda!”
prima di una performance, è un gesto molto apprezzato.
Tutto risale al XVII secolo, periodo nel quale il mezzo più usato per andare a teatro era la carrozza.
I cavalli che passavano davanti al teatro lasciavano spesso i loro escrementi, riempiendo la piazza.
Quando il pubblico era numeroso, lo erano anche le carrozze, i cavalli e di conseguenza… la cacca!
Insomma, augurare tanta Merda non è altro che augurare che lo spettacolo sia un gran successo di pubblico.
Ancora oggi, prima di iniziare lo spettacolo, ogni compagnia teatrale si riunisce in cerchio, gridando all’unisono: “Merda, merda, merda!”
Si pensa addirittura che porti sfortuna farlo in assenza di un solo attore del cast: in quel caso, meglio ripeterlo!
I COLORI
Oltre ai modi di dire ci sono dei colori che per i più superstiziosi non si dovrebbero indossare mai a teatro.
Mentre gli inglesi temono il blu, i francesi il verde e gli spagnoli il giallo, noi italiani evitiamo in tutti i modi il VIOLA.
Ma perché?
Il viola è il colore di paramenti (abiti) sacri che vengono usati durante la Quaresima, periodo nel quale, nel lontano Medioevo, era vietata qualsiasi tipo di rappresentazione teatrale.
Quindi niente lavoro per i poveri attori, che si trovavano disoccupati per più di un mese!
E gli attori di oggi non vogliono certo fare la fine dei loro antenati!!!
AZIONI E “INCIDENTI”
Infine, oltre alle cose da dire e non dire, a quelle da indossare e non indossare, ci sono anche quelle che non dovrebbero accadere proprio.
Il copione, ad esempio, non dovrebbe mai cadere per terra, perché evocherebbe la caduta dello spettacolo stesso.
E se proprio dovesse succedere?
Sbattete il copione tre volte per terra e lo spettacolo sarà salvo!
Un altra cosa da evitare è quella di fischiare durante le prove.
Infatti “i fischi ti ritorneranno indietro quando ci sarà il pubblico”.
Questa superstizione non ha alcun senso in paesi come il Giappone, dove invece i fischi degli spettatori sono simbolo di apprezzamento.
Infine molto più difficile è rimediare ad un altro errore: quello di nominare il nome di Macbeth invano…
Leggenda vuole infatti che Shakespeare abbia utilizzato la formula di un sortilegio da delle vere streghe.
Da qui, la credenza che il dramma sia stregato e l’usanza di evitare in assoluto di nominarlo all’interno del teatro.
Ma si sa, errare è umano e a qualcuno potrebbe scappare qualche parola di troppo…
In questo caso, la procedura per riparare al danno è:
– uscire dal teatro
– ruotare su se stesso tre volte
– sputare da sopra la spalla sinistra
– recitare una battuta di un altro dramma shakespeariano
– infine bussare alle porte del teatro e attendere di essere invitato a rientrare
Niente di più semplice, eh? 😀
In realtà quest’ultima superstizione riguarda più che altro il mondo anglosassone, ma valeva la pena citarla solo per la fantasia dei creatori… 🙂
Tirando le somme…
La scaramanzia è ancora molto presente dietro al sipario, quindi per il bene comune evitate certe cose…
Non fate come me, che non credo nelle superstizioni,e anzi, a volte mi piace proprio sfidarle.
I più attenti si saranno accorti che l’ho fatto anche con il corso di DiverTeatro, dove guarda caso il colore del logo…
Tocchiamo ferro e alla prossima!!! 😀