Si dice che per essere i più bravi si deve imparare dai migliori. Ricordiamo così, ad un mese dalla sua scomparsa, alcuni dei più preziosi insegnamenti dell’unico, inimitabile mattatore della scena italiana, Gigi Proietti.
Sorriso sornione, maschera profondamente malleabile a seconda del registro da mettere in scena e del personaggio (tragico o comico) da interpretare, Gigi Proietti negli anni ’70 inventa un vero e proprio genere, una novità assoluta per l’Italia teatrale del tempo, gli one man show.
In essi Proietti è attore, cantante, mimo, affabulatore indiscusso. Esprimendo la sua poetica di contaminazione teatrale capitanata dall’ironia, egli dà prova che un fuoriclasse, sul palco, non ha bisogno di nessun artificio che non sia il suo corpo e la sua voce.